Carlos Clarià: Quale strada per il dialogo?

Carlos Clarià con alcuni giovani del centro Gen
Ormai non può mancare questa dimensione del dialogo tra persone di convinzioni diverse, alcune che si ispirano ad una fede religiosa e altri che provengono da altre culture, animate da altre ispirazioni. Ma tutti crediamo nella forza dell'amore e vogliamo "non essere indifferenti alle grandi immense problematiche del nostro tempo."

L'intenzione comune è quella di mettere le proprie forze , i propri talenti, al servizio dell'umanità, con la fiducia che - puntando sulla realizzazione anche parziale dell'unità fra gli uomini - molte difficoltà cadranno da sé e molti "perché" avranno una risposta.

In questo impegno per il dialogo, per l'unità, non c'è spazio per il proselitismo, per il voler imporre le proprie idee. Si comunica un pensiero per creare una relazione con l'altro, non per conquistarlo.

Il dialogo è fondato sul rispetto profondo dell'altro e sull'agire secondo la propria coscienza.

Ognuno cerca di dare il meglio di sé offrendolo, pronto ad accogliere quanto viene offerto dall'altro, con la certezza che è nell'amore reciproco che si costruisce l'unità fra tutti.

C'è il desiderio che questo dialogo abbia uno sbocco in una ricerca dei valori comuni, per poter fare un confronto approfondito su di essi, considerati nella prospettiva delle diverse culture alle quali ognuno appartiene.

Il desiderio non è certamente, quello di un confronto che possa portare ad uno scontro ma proprio il contrario, e cioè dare la possibilità di un reciproco arricchimento per arrivare ad un'azione comune.

Ci sembra che questa sia una strada da percorrere andando avanti; sarà sicuramente una realtà che maturerà  l'esperienza del dialogo tra noi.

Carlos Clarià



da In dialogo per un mondo più unito, Atti del Convegno Castelgandolfo 1997


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