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Visualizzazione dei post da 2015

Doriana Zamboni: Amare il proprio tempo

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Doriana Zamboni In questi giorni ha concluso la sua avventura terrena Doriana Zamboni, giornalista e scrittrice, che ha seguito Chiara Lubich nell’esperienza del Movimento dei Focolari fin dagli anni della guerra a Trento, dando un personale contributo alla diffusione di esso in Europa e promuovendo il dialogo con persone di altre fedi e culture, nella prospettiva di una umanità rinnovata dall'impegno di tutti gli uomini. Ricordiamo due frasi che lei ripeteva spesso. La comunicazione ideale, che deve permeare il nostro essere giornalisti, ha un grande obiettivo:  “Far di molti un sol corpo”, aggiungendo poi: “ I nostri articoli devono portare di più l’uomo ad amare il proprio tempo, a guardare ogni uomo con amore e a lavorare per risolvere i problemi della nostra società.” Ci piace pensare al nostro blog “In Cammino” in questa duplice prospettiva: aiutare tutti i lettori, pur nelle loro diversità di scelte e di convinzioni, a sentirsi incamminati verso la fraternità univ

Claudio Magris: A Natale....

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“A Natale c’è un unico  compleanero , uno solo di cui festeggiare il compleanno: quel bambino di Betlemme. E’ a lui che andrebbero fatti i regali, non ad altri – se non a quegli  ultimi  della terra con cui lui si è esplicitamente identificato.” Claudio Magris

Prima di tutto, la Misericordia!

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una scena del film "La rosa bianca" Secoli di storia cristiana testimoniano che la misericordia di Dio non è compresa, scandalizza i credenti stessi, sembra un eccesso  che va temperato con le nozioni d i verità e giustizia.  Il Papa lo sa bene e lo denuncia con forza: “Quanto torto viene fatto a Dio e alla sua grazia quando si afferma innanzitutto che i peccati sono puniti dal suo giudizio,  senza invece affermare prima che sono perdonati dalla sua misericordia…Dobbiamo anteporre la misericordia al giudizio, e in ogni caso il giudizio di Dio sarà sempre nella luce della misericordia,  perché la misericordia ha sempre la meglio sul giudizio” Enzo Bianchi da Enzo Bianchi, La caduta di un Muro, La Repubblica, 9 dicembre 2015

Francis Fukuyama: La democrazia è in declino?

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Francis Fukuyama Francis Fukuyama, studioso americano di politica, famoso per il saggio Fine della Storia (1992), nel suo ultimo libro Political Order and Political Decay , sostiene che, il destino della Storia politica  resta la democrazia e le prospettive attuali sono incoraggianti, nonostante  in alcuna società come quella americana si osservi un declino di essa, dovuto ad una classe politica molto mediocre. Declino che è dovuto ad alcuni fattori importanti tra i quali sono rilevanti: una disuguaglianza di reddito che aumenta gli interessi privati in modo smisurato e una contrapposizione tra le parti politiche, sempre più  litigiose e violente, che determina l’allontanamento dei cittadini dalla vita politica con una conseguente forte crisi di rappresentanza. Pertanto se oggi vogliamo combattere tale declino dobbiamo cercare di ridurre di molte le disuguaglianze retributive e smetterla di demonizzare l’avversario politico. Infatti l’eccessiva distanza fra il reddito di un

Caro fratello che hai scelto di combattere con l'Isis

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Un gruppo di jiadisti dell'Isis    Caro fratello che hai abbracciato il fucile per seguire  la politica di guerra dell’Isis, tu sei mio fratello anche se oggi mi sei nemico e vuoi uccidermi.     Gesù mi dice che devo amarti.     Ma come posso amarti se tu mi stai davanti con fucile pronto a colpirmi o a farmi salare in aria con la tua cintura di esplosivo?     Non lo so fratello.     Come cristiano posso solo chiedere al mio Dio di farti capire che con la violenza della guerra tutto è perduto e con la pace tutto è salvato.     Non ho altra arma se non la preghiera.     Resta un mistero per me la tua decisione di uccidere noi cristiani, solo perché un tempo anche noi siamo piombati con violenza nelle vostre terre per convertirvi.     Un crimine, il nostro, allora, un crimine, il vostro, oggi.      Ma non abbiamo già pagato abbastanza per questi crimini?    Perché ancora altro sangue, altra violenza.     Sei proprio sicuro fratello che la violenza e il sangue

Chiara Lubich: Il terrorismo è generato dall'ingiustizia

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Chiara Lubich (1920-2008)    La pace è oggi un bene così prezioso che tutti noi, adulti e giovani, persone responsabili e semplici cittadini, dobbiamo impegnarci a salvaguardarla. Naturalmente per sapere come comportarci, occorre conoscere bene le cause più profonde dell'attuale drammatica situazione.    E' noto come nel mondo non regni la giustizia, come vi siano Paesi ricchi e Paesi poveri, mentre il piano di Dio sull'umanità sarebbe quello d’essere tutti fratelli, in una sola grande famiglia con un solo Padre.    E' questo squilibrio uno dei fattori, forse più determinante, che genera risentimento, ostilità, vendetta, terrorismo.    E allora come creare maggiore uguaglianza, come suscitare una certa comunione di beni?  E' ovvio che i beni non si muovono se non si muovono i cuori. Occorre, quindi diffondere l'amore, quell'amore reciproco che genera la fratellanza. Occorre invadere il mondo con l'amore! Cominciando da noi stessi (...) Un amo

Scuola: una riflessione sulla valutazione e sulle prove INVALSI

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Cè un gran parlare oggi della riforma Giannini sulla nostra scuola. A favore o contro.   Vogliamo soffermarci un attimo sulla valutazione e sulle prove INVALSI. Intanto siamo molto contenti di sapere che esiste un vivo dibattito in corso e che in molte scuole c’è un giusto concetto della valutazione, e che si entra con delicatezza nel sistema valutativo, per favorire una progressiva maturazione dell’allievo senza troppi traumi . Nelle nostra esperienza di insegnamento, anni importanti perché entravano a buon diritto i Decreti Delegati, non poca fatica abbiamo fatto per convincerci della bontà di una maggiore democratizzazione scolastica.  Riteniamo, però, che la valutazione resta l’argomento più complesso, spinoso e controverso nel quale intervengono tanti fattori di carattere sociologico, psicologico, pedagogico, dove non è stato mai facile trovare unanimità. Ci siamo spesso rifatti a Don Milani e alla Montessori perché  abbiamo condiviso i loro sforzi e i risultati d

Quando la morte è una lezione di umanità

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Funerale civile per Valeria Solesin Oggi che il mondo si raggomitola su se stesso, che si chiude e inalbera una corazza a difesa dei suoi valori e della sua gente, che blinda frontiere e restringe passaggi, oggi c'è un uomo che a questo mondo dà una lezione di umanità commovente. È un uomo normale, o almeno lo era fino a 10 giorni fa: aveva un lavoro, una casa, una moglie, una figlia. Al mattino si alzava, afferrava gli occhiali dal comodino, si beveva un caffè, andava in ufficio, ci stava fino a sera poi, dopo un adeguato numero di ore, compiva il percorso inverso e tornava a casa, si levava gli occhiali e si addormentava nella rassicurante certezza della sua tranquilla quotidianità. Una notte però quella sua pacifica routine è stata scombinata, irrimediabilmente, da un gruppo di senza dio che in nome di dio gli hanno ammazzato la figlia. Che aveva 28 anni, questa figlia, ed era bella e anche buona: una di quelle che la gente te le invidia. E ora che la gente pensa di non ave

Come faceva Gandhi

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Una scena del film "Gandhi" di Richard Attenborough (1982) “Quando c'è vuoto di contenuti, mancanza di ideali si gratta nel secchio sporco e ci si infanga. La politica, purtroppo, è spesso in mano a qualche mestatore di odio...Non ci resta che combattere la nostra buona battaglia come faceva Gandhi: parola e azione, azione e parola, mai la violenza, mai la turpitudine, mai il marciume, mai il fango... ma la forza, il coraggio, la potenza dell'amore per l'uomo!”

Enzo Bianchi: Tradurre i valori in realtà concrete.

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Enzo Bianchi La spiritualità - se vuole realizzarsi e non restare confinata nel non luogo dell’utopia o nel segreto dei cuori - dovrà non solo accettare ma anche desiderare di «farsi carne» nella vita pubblica e  comunitaria; così come, reciprocamente, la politica dovrà sollevarsi dalla ripetitiva amministrazione dell’esistente per ricercare un «governo degli uomini» degno di tal nome. Governo che non è dominio sugli altri, né affermazione dei propri interessi, ma efficacia dell’autorità, capacità di «far agire», di promuovere cambiamenti, di suscitare attese e di confortarle con risultati concreti. In un mondo in cui si fa tanto parlare di «valori» e si fa così fatica a ritrovarli nel quotidiano, saper coniugare comunitariamente spiritualità e politica diventa allora un’esigenza ineludibile: le giovani generazioni presenti e future non ci chiederanno conto dei progressi di un mercato svuotato di senso né di una nobiltà d’animo nascosta nella nostra intimità, ma piuttos

Gibì, tu sei il più...

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di Walter Kostner

Maurizio Patriciello: la sua parola diretta e semplice

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Maurizio Patriciello La parola diretta e semplice di Maurizio Patriciello, - prete di frontiera che ha fatto conoscere all’Italia il dramma che si consuma  nella Terra dei Fuochi -, lascia nei nostri cuori il desiderio di lavorare di più e meglio, per combattere illegalità e corruzione in ogni sua forma.  Si aprono al nostro sguardo scenari devastanti spesso dimenticati, Primo fra tutti, quello che miete vittime soprattutto tra i giovani, ossia il traffico di stupefacenti, poi la proliferazione delle slot machine che galvanizza e impoverisce giovani e adulti, l'uso improprio dell'alcol proprio tra i giovanissimi, l’abusivismo edilizio e lo scempio ambientale, un traffico spesso veloce e micidiale nelle nostre piccole e grandi città, la corruzione politica e il sordido intreccio tra politica e criminalità e… infine quel sentimento molto diffuso di pensare che posso sempre soddisfare ogni mio desiderio, nonostante i regolamenti e le norme. Se vogliamo avanzare sulla

Viaggi di istruzione: se ne parla troppo poco.

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Dopo la tragica morte dell’alunno diciassettenne Elia Barbetti, in viaggio di istruzione a Milano in visita all’EXPO, molti interrogativi si pongono sulle modalità e sull'attuazione di tali viaggi. Possiamo senz’altro dire che, oggi, non esistono le condizioni strutturali e psicologiche per affrontare un "viaggio di istruzione" con ragazzi che, il più delle volte, non amano il viaggio in quanto "viaggio di istruzione", ma essenzialmente come un momento di evasione nel migliore dei casi, oppure come un momento di trasgressione in molti altri.  Occorrerebbe pertanto per ogni viaggio, in ogni scuola, interpellare una equipe psicopedagogica che prepari preventivamente tale viaggio e si renda conto se quel gruppo di ragazzi è in grado di affrontare in maniera adeguata un tale viaggio. Inoltre è assurdo pretendere responsabilità dai docenti, i quali con le migliori intenzioni non sono umanamente nelle condizioni di controllare da soli un gruppo classe animoso

Gandhi: violenza passiva e violenza fisica

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Giocabi per il dialogo e la fraternità in Belgio Gandhi era solito  proporre ai giovani di disegnare la genealogia della violenza, nello stesso modo in cui si disegna un albero genealogico, perché era convinto che ciascuno di essi avrebbe apprezzato la non violenza se avesse capito e riconosciuto la violenza che esiste nel mondo. Per questo invitava a ripercorrere alla fine di una giornata gli eventi vissuti e conosciuti, e riportarli sull'albero, come  violenza fisica   se si si trattava di atti in cui veniva usata la forza fisica, o come  violenza passiva  se si trattava di eventi che provocavano ferite emotive. Fu una sorpresa per tanti il rendersi conto che  le violenze passive erano molto più numerose di quelle fisiche, e che  la violenza passiva era  molto più insidiosa di quella fisica, in quanto generava rabbia nella vittima; rabbia che prima o poi sarebbe sfociata nella violenza fisica. I Si capiva con chiarezza che era  la violenza passiva a generare la violenz

Non trascuriamo i disegni dei bambini

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Se noi prestiamo interesse e attenzione ai nostri bambini, quando in età prescolare esprimono la loro visione del mondo con i disegni che mostrano ai genitori, o con le domande che pongono loro, questi bambini si sentono riconosciuti e il riconoscimento è alla base della costruzione di un’identità positiva; se invece trascuriamo le loro domande e non valutiamo i loro tentativi di descrivere come avvertono il mondo intorno a loro, il messaggio che mandiamo è che quello che fanno non è per noi di alcun interesse. E loro concludono che non contano niente ai nostri occhi e  quindi che non valgono niente. Premessa questa che porta all’autosvalutazione, per compensare la quale costruiscono un’identità negativa.                                                                                                           Umberto Galimberti da Umberto Galimberti, Sei tu a dirmi chi sono io, D la Repubblica 12 settembre 2015

Scenari drammatici e semi di speranza dai 5 continenti

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Libano: manifestazione per la pace in Siria Il 14 settembre 2015 è iniziato  al Centro Mariapoli di Castelgandolfo l’incontro annuale dei  delegati del Movimento dei Focolari di tutto il mondo: 80 delegati da 36 paesi in rappresentanza di tutti i continenti. Emerge, fin dalle prime battute tutto il carico di dolore e la tragedia  dei Paesi in guerra, il dramma dei profughi, ma anche le attese e la speranza. La libanese Arlette Samman, di fronte ad un esodo senza precedenti di intere popolazioni in Siria, Irak e altri paesi, dice: «Chi parte lo fa con un dolore immenso. Va verso l’ignoto, perché sente che la morte è vicina o si trova senza risorse e sicurezze per il futuro della famiglia… Altrimenti nessuno vorrebbe lasciare la propria terra». Le fa eco Philippe, da 14 anni in Egitto: « È confortante vedere la reazione umanitaria di tanti Paesi in Europa , ma vorremmo anche far sentire la voce del Medio Oriente che aspetta con ansia la pace e il diritto di “vivere e non

"Armonia fra i Popoli" in Palestina

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Betlemme 2014: Momento finale del progetto  "Armonia fra i popoli" Molto interessante il progetto “Armonia fra i Popoli”, che l’Associazione Culturale toscana DanceLab Armonia porta avanti ormai dal 2006. Quest’anno per la seconda volta in Palestina a Betlemme. clicca qui per vedere il video https://www.youtube.com/watch?v=zDbsyJal1d4

Arturo Paoli: "Se il cuore si spegne che ne sarà di noi?"

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Arturo Paoli  Ricordiamo l'amico Arturo Paoli scomparso a 102 anni con questo suo pensiero: “Io posso fare da me!” Questa è una bestemmia, una bestemmia! Perché noi non siamo stati pensati soli, noi siamo pensati nella relazione. L'uomo è relazione altrimenti non è nulla, sono dita che si muovono su un tasto, niente di più. E' quello che si apprende attraverso l'amicizia che ti aiuta, che ti incoraggia, che ti dà forza, è la bellezza della vita. Quello che c'è di bello non sono le nostre dita (il miracolo della tecnica che ci permette di fare tutto toccando una macchina, ciascuno a casa propria) ma il nostro cuore. Se il cuore si spegne che cosa sarà di noi? Arturo Paoli

Per la pace tra Israele e Palestina

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Flavio Lotti Sappiamo di uomini e donne di pace in Israele e Palestina che stanno testimoniando, con forza, che la fraternità e la pace tra i due popoli è possibile. Un esempio per tutti: il grande impegno della scrittrice israeliana Emanuela Dviri attraverso il “Centro Peres per la pace” per aiutare i bambini palestinesi a curarsi negli ospedali israeliani. Per questo siamo convinti che , come scrive Flavio Lotti, “chiunque voglia aiutare gli israeliani e i palestinesi a fare la pace, sa che deve considerare in modo equilibrato le ragioni degli uni e degli altri… Garantire la sicurezza di Israele è un obiettivo importante di cui l'Onu e l'Europa si devono fare carico. Ma tutti sanno che il solo modo per raggiungere davvero questo obiettivo è operare per chiudere quanto prima il conflitto israelo-palestinese che è la chiave della più ampia pace in Medio Oriente. I veri amici di Israele sono quelli che operano assiduamente a questo scopo nel rispetto della legalità e

L'italia oggi è malata

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Dionigi Tettamanzi --> "L'Italia di oggi è malata, come lo era Milano ai tempi di San Carlo e della peste. Ogni giorno leggendo i giornali si è portati a pensare che si stia sprofondando sempre più in basso. L'immoralità è dilagante, a tutti i livelli della società. Purtroppo, è diffusa l'idea che la vita debba essere per forza spensierata e allegra e talvolta si finisce per stordirsi sino all'ebbrezza. L'opinione pubblica sembra distratta da frivolezze, non avvertendo la gravità del momento. Ho però la speranza che prima o poi la nostra società trovi la forza di reagire e di rinnovarsi". Dionigi Tettamanzi

La funzione del dialogo nella crisi di oggi

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Dio Amore, coscienza, libertà, bene comune, sono le parole-chiave che sono al centro della nostra esperienza di dialogo fin dal suo nascere. Tuttavia in questi anni la nostra comprensione sul retaggio storico che le accompagna e sulla possibilità ed opportunità di una loro purificazione in funzione della prospettiva dell’unità della famiglia umana, si è fortemente accresciuta. Nel presente il dialogo non ha più, socraticamente, lo scopo di approdare alla verità attraverso il confronto delle opinioni; esso è chiamato ad adempiere una funzione di armonizzazione delle spinte contrastanti che agitano l’animo dell’uomo. La consapevolezza dei limiti interni della lingua, dell’impossibilità della parola di dire pienamente l’Essere dell’Uomo, assegna al dialogo una funzione positiva, tanto più utile nel presente in quanto tale funzione rischia di venir meno o di dissolversi a causa del rumore assordante prodotto dalla cacofonia mass-mediatica dei nostri tempi. Attraverso

Quando un comune si ritrova senza fondi

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il comune di Vervio in Valtellina Riportiamo l'esperienza  del Comune di Vervio di fronte alla mancanza di fondi pubblici: "Nel luglio 2004, dopo che il governo aveva deciso di ridurre i fondi destinati agli enti locali di un ulteriore 10%, la giunta di Vervio, in Valtellina, ha deciso di dedicarsi essa stessa ai lavori pubblici. Il sindaco e gli assessori si sono improvvisati stradini: hanno preso il camioncino municipale, un gruppo elettrogeno e hanno girato per le vie, ridipingendo le strisce pedonali e gli stop sull’asfalto per rendere più sicura la circolazione stradale. Il sindaco Giuseppe Saligari, intervistato da “la Repubblica”, ha spiegato così la loro decisione: “Anche se siamo un comune di appena 243 abitanti, avremmo bisogno di altri 50.000 euro per le necessità più impellenti. Ma il governo invece di darceli, i soldi ce li leva. Così abbiamo deciso di attivarci da soli”. Francesco Ges

George Orwell: Combattiamo la corruzione

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Prove INVALSI: perché NO!

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Le prove INVALSI vanno abolite nella scuola dell'obbligo, “una scuola per tutti e a misura di ciascuno”, perché i ragazzi non partono tutti dallo stessolivello. C'è un retroterra che incide molto sul rendimento e per ogni ragazzo l'insegnante individua il percorso partendo dalla sua  reale situazione. E molto spesso per questi ragazzi i risultati si vedono nel tempo.  Don Milani si scagliò contro una scuola che continuava a premiare i bravi e a rimandare indietro  i ragazzi svantaggiati, deprivati,  e scrisse la famosa "Lettera ad una professoressa" che fu come una bomba nell'istituzione scolastica. Ci fece capire che  gli alunni non andavano comparati  né classificati secondo  indagini statistiche, per altro "a tempo", in quanto il ritmo di apprendimento è qualcosa di personale e va rispettato. Ogni alunno deve sentirsi pienamente accettato per quello che è.  Anche Don Bosco diceva che l'interesse nel ragazzo nasce da un buon  rapporto